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Caso Di Bella
A cura di A.N.F.C.C.
A
sostegno della effettiva validità terapeutica del MDB non vi sono solo le
testimonianze di pazienti documentate da cartelle cliniche e referti
diagnostici, comprovanti numerosi casi di remissione della malattia, fino
a guarigione completa, ma prove scientifiche accertate e pubblicate. Basti
pensare alla letteratura internazionale ove vi sono riportati centinaia di
studi clinici di fase II, (sull’uomo), già avvenuti con esito
favorevole riguardanti farmaci
e sostanze utilizzate nella
terapia Di Bella. Sostenere che tale cura non è efficace perché non ha
validità scientifica, è un falso dichiarato, in quanto la documentazione
in oggetto comprende una vastità enorme di studi comprovanti. Da una
ricerca effettuata nella principale banca dati bio-medica
mondiale (MED LINE EXPRESS), sono stati evidenziati fino al 1998,
1163 studi clinici sull’uomo riguardanti l’utilizzo di farmaci
inerenti al MDB (somatostatina, melatonina, vitamina E, acido retinico,
vitamine C, D, bromocriptina ecc.). Autorevoli riviste scientifiche come
il British Journal Cancer riportano studi sulla melatonina e acido
retinoico che induce l’apoptosi (morte) nelle cellule tumorali 1998;
l’azione oncostatica della melatonina è comprovata da studi pubblicati
sulla rivista: Journal Pineal Res del 1997. Il National Library of
Medicine “Il trattamento con melatonina ed acido retinoico determina la
morte delle cellule del cancro al seno, USA 1998. Sono solo alcuni
esempi tra le centinaia di pubblicazioni che sono facilmente
reperibili. Va ribadito con estrema importanza, che tutte le sostanze
citate sono elencate negli informatori farmaceutici nazionali e sono state
approvate dal Ministero della Sanità e quindi possono essere prescritte.
La letteratura a tale riguardo (Articoli scientifici sull’uomo su
farmaci di origine biologica usati nel cancro a cura di VacciNetwork)
conduce a quanto da sempre sostiene il prof. Di Bella, ma non solo. Il
Prof. Umberto Veronesi ex ministro della sanità, nel corso della riunione
della Commissione Oncologica Nazionale del 14 gennaio 1998, convocata per
l’organizzazione dei protocolli della sperimentazione del MDB disse
testualmente:”sia la somatostatina sia i retinoidi sono farmaci
sicuramente interessanti, in quanto hanno già dimostrato nei studi
un’azione biologica antiproliferativa e un’attività differenziatrice
(azioni che contrastano il tumore). Veronesi non si è limitato a semplici
affermazioni, ma sulla stampa nazionale (vedi Il Giornale del 22-9-01)
ribadisce l’utilizzo della somatostatina nella terapia oncologica,
unitamente alle altre sostanze, come cura in alternativa alla
chemioterapia. Dichiarazioni supportate da cifre: “il 25% dei pazienti
trattati hanno ottenuto una riduzione drastica del tumore, mentre gli
altri hanno beneficiato di un arresto della malattia”. Il Prof. Paolo
Preziosi farmacologo e membro della Cuf sulla rivista della Società
Italiana di Farmacologia scrive: “Per quanto concerne uno dei componenti
della cura Di Bella, la somatostatina o il suo analogo (octreotide), una
serie molto numerosa di osservazioni sperimentali eseguite su cellule
tumorali umane, poste in vitro, ne hanno documentato l’attività
antineoplastica in tumori della prostata, mammella, pancreas, colon,
polmone ed in altre forme di tumori solidi per i quali
le terapie tradizionali si rivelavano a volte inefficaci”. Ancora
Veronesi annuncia la “scoperta” della fenretinide che salva dal tumore
su Repubblica del 4.11.99 e Tempo Medico del 15.12.99, Repubblica del
24.05.1999:”Una pillola contro il cancro, nuova terapia per prevenire i
tumori al polmone”. Una scoperta che non ha nulla di sensazionale in
quanto si tratta di una analogo sintetico della vitamina A, parente
stretto dell’acido retinoico tutto trans, che il Prof. Di Bella utilizza
da decenni nel suo protocollo, prima ancora del 1987, quando un gruppo di
oncologi si sono messi a studiarne l’effetto, e sicuramente anteriore al
1993, data in cui compaiono le prime affermazioni di Veronesi a sostegno
della validità terapeutica dell’acido retinoico. Da una ricerca
bibliografica negli ultimi 20 anni, gli studi condotti su questa sostanza
sono ben 179, comprovanti l’effetto combinato con altre sostanze e per
la cura di diversi tumori. Una netta smentita a chi sostiene che non
esista letteratura scientifica a riguardo né la combinazione di farmaci
tra di loro come terapia anticancerogena. La somministrazione, trova
rispondenza ed efficacia , riducendo la tossicità di altre sostanze
tossiche quali i chemioterapici, i quali somministrati a basse dosi,
possono essere definiti “biocompatibili”, (come prevede il MDB che
associa l’acido retinoico all’Endoxan, un citostatico, unitamente alle
altre sostanze). ANFCC
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